Da uno studio su 744 aziende europee, eterogenee per dimensione e settori di attività non sono emerse delle prospettive positive in merito alla loro reattività alle novità legislative in tema di sostenibilità aziendale.
Infatti, il livello di maturità delle aziende europee non raggiunge le aspettative auspicate dall’U.E. e per quasi la metà di esse si registra l’assenza di una politica adeguata o di una figura interna dedicata, quali CSR o ESG Manager.
Sicuramente i settori industriali affrontano la sfida della sostenibilità in maniera più preparata, in considerazione di interventi normativi passati che hanno avvicinato le aziende di questi settori alla situazione attuale. Dall’altra parte, il settore dei servizi è quello che ha maggiori gap da colmare.
I Numeri
Il report rileva dei dati rilevanti:
- Il 40% delle aziende europee non ha familiarità con i criteri ESG;
- Il 43% delle aziende europee non ha un punto di riferimento per i criteri ESG;
- Il 45% non ha intrapreso nessuna azione per anticipare l’imminente entrata in vigore della direttiva europea CSRD.
Quello che si evince dalla ricerca e da questi dati è la mancanza di consapevolezza sul tema della sostenibilità da parte delle aziende, in un momento in cui l’Unione Europea spinge sempre più verso questa transizione.
È fondamentale non farsi trovare impreparati di fronte a questa sfida, che per molte aziende, se presa in tempo, può costituire un vantaggio competitivo.