Il decreto FER 2, approvato dalla Commissione europea, definisce modalità e condizioni per l’accesso agli incentivi destinati agli impianti di energia rinnovabile innovativi o con costi di generazione elevati. Una delle caratteristiche rilevanti del nuovo decreto FER è l’introduzione di una procedura accelerata di valutazione dei progetti per gli impianti di potenza superiore a 10 MW. Nel complesso il decreto definisce requisiti e procedure per la fruizione delle agevolazioni, criteri di selezione e tempi di realizzazione degli investimenti, regole di cumulabilità.
Il GSE (Gestore dei Servizi Energetici) bandirà periodicamente procedure pubbliche per l’accesso agli incentivi nel quinquennio 2024-2028, stabilendo contingenti di potenza. Da notare che il decreto avrà validità fino al 31 dicembre 2028.
La finalità è sostenere la produzione di energia elettrica di impianti a fonti rinnovabili innovativi o con costi di generazione elevati, attraverso la definizione di incentivi che ne stimolino la competitività e contribuiscano al raggiungimento degli obiettivi di decarbonizzazione al 2030.
L’obiettivo del decreto è stabilire le modalità e le condizioni in base alle quali gli impianti alimentati da biogas e biomasse, solari termodinamici, geotermoelettrici, eolici off-shore, fotovoltaici floating sia off-shore che su acque interne e impianti alimentati da energia mareomotrice, del moto ondoso e altre forme di energia marina, che presentino caratteristiche di innovazione e ridotto impatto sull’ambiente e sul territorio, possono accedere agli incentivi.
Gli incentivi sono cumulabili esclusivamente con contributi in conto capitale non eccedenti il 40% del costo dell’investimento per impianti di nuova costruzione, fondi di garanzia e fondi di rotazione; agevolazioni fiscali nella forma di credito di imposta o di detassazione dal reddito di impresa degli investimenti in macchinari e apparecchiature.
SARA VENTURA
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