La disciplina del GOLDEN POWER: il potere speciale del governo

Per salvaguardare gli assetti proprietari delle società operanti in settori cd. “strategici e di interesse nazionale” è stata disciplinata la materia dei poteri speciali esercitabili dal Governo.

Primo strumento di intervento è stato il “Golden Share”, attraverso il quale venivano attribuite allo Stato partecipazioni azionarie munite di poteri speciali in grado di consentire al medesimo di influenzare le decisioni e le attività delle imprese interessate.

La materia è stata poi modificata con il D.L. n. 21/2012, nel quale veniva previsto per la prima volta il “Golden Power”.

Il Golden Power consiste in un potere speciale del Governo italiano volto a tutelare e controllare gli assetti proprietari delle società operanti nei cd. settori strategici, come la possibilità di imporre restrizioni o divieti su alcune attività o l’obbligo di notificare il governo in caso di acquisizioni o fusioni.

Possiamo individuare 3 macro-aree nelle quali viene applicato il Golden Power:

  • Difesa e sicurezza nazionale;
  • Telecomunicazioni;
  • Energia, trasporti, comunicazione.

 

Tale potere viene esercitato attraverso il Ministero delle Imprese e del Made in Italy, il quale può delegare all’esercizio altri organi. Alcuni dei poteri che possono essere esercitati sono: il potere di veto, quindi poter bloccare o annullare decisioni strategiche di imprese o società straniere che operano nei settori coperti dal Golden Power, il potere di autorizzare o respingere determinate operazioni o attività, il potere di controllo speciale sulle imprese o società attraverso la nomina di un commissario speciale per garantire la sicurezza nazionale.

Successivamente il Decreto Liquidità n. 23/2020 ha esteso l’ambito di applicazione dei “poteri speciali” del Governo a settori che ne erano stati esclusi (cd. Golden Power rafforzato). La normativa in tal caso aveva una finalità specifica, quella di evitare che l’emergenza COVID-19, e in particolare in connesso crollo dei mercati o crisi di liquidità di imprese, potesse avere effetti negativi sui settori strategici e di particolare rilevanza in ambito nazionale.

La seconda novità introdotta dal Decreto Liquidità, oltre all’ambito di applicazione, è la possibilità per il Governo di aprire il procedimento d’ufficio se le imprese non assolvono agli obblighi di notifica, attribuendo al governo un potere di controllo aggiuntivo rispetto alla possibilità di sanzionare l’inottemperanza all’obbligo di notifica e alla sanzione della nullità degli atti posti in essere in violazione di tale obbligo.

L’istituto del Golden Power è stato poi rafforzato dal Decreto Energia, n. 21/2022, disciplinando il controllo degli investimenti stranieri in Italia, in considerazione dell’accresciuta strategicità di alcuni settori: è previsto l’obbligo di notifica all’autorità competente da parte di soggetti esteri che intendono acquisire il controllo o una partecipazione rilevante in imprese italiane che operano nei settori strategici, entro 10 giorni lavorativi dalla stipula dell’accordo che conferisce tale controllo o partecipazione.

È stata altresì introdotta una procedura di pre-notifica, attraverso la quale è possibile ricevere dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri indicazioni circa l’applicabilità della normativa e alle prospettive di autorizzazione di una data operazione prima che questa sia posta in essere.

Pertanto, un’impresa impegnata nella definizione di acquisizioni, delibere, costituzioni, potrà trasmettere un’informativa alla Presidenza del Consiglio dei Ministri in merito a ciò al fine di ricevere entro 30 giorni una risposta di applicabilità o inapplicabilità.

Con la recentissima Legge n. 10/2023 viene confermata la disciplina per cui le imprese destinatarie di Golden Power possono accedere in via prioritaria agli incentivi per il rafforzamento patrimoniale, ai contratti di sviluppo e agli accordi per l’innovazione.

A tali imprese viene riconosciuta la possibilità di accedere in via prioritaria a:

  • Il Fondo per la salvaguardia dei livelli occupazionali e la prosecuzione dell’attività di impresa;
  • Il Patrimonio Rilancio gestito da Cassa Depositi e Prestiti.

Inoltre, la norma prevede la corsia preferenziale anche per l’accesso alle agevolazioni di altri due regimi di aiuto, quali i contratti di sviluppo e gli accordi per l’innovazione.

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